Dopo anni di indagini e dibattiti giudiziari, la Suprema Corte ha emesso una sentenza definitiva riguardo al tragico caso della morte di Carlotta Benusiglio, stilista di 37 anni, trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano nel 2016. La Corte ha rigettato i ricorsi presentati dalla Procura generale di Milano e dalle parti civili, dichiarandoli “inammissibili e infondati”.
Marco Venturi, ex fidanzato di Carlotta Benusiglio, è stato assolto in via definitiva. La Corte d’Assise d’appello di Milano aveva precedentemente scagionato Venturi da tutte le imputazioni, rigettando sia l’ipotesi di omicidio della Procura sia la teoria del giudice dell’Udienza Preliminare di primo grado sulla “morte come conseguenza di altro reato”. La Procura generale milanese aveva presentato nuovamente l’ipotesi della morte come conseguenza di stalking, ma anche questa è stata respinta.
Il verdetto finale della Cassazione conferma che secondo i giudici Benusiglio si è suicidata, dopo un litigio con il fidanzato. Le accuse di stalking nei confronti di Venturi sono state giudicate “inesistenti”. Secondo la Corte, le indagini avrebbero dovuto invece orientarsi sull’ipotesi di istigazione al suicidio. Venturi, nel corso degli otto anni di processo, è stato coinvolto in diverse fasi, passando da semplice testimone a indagato per istigazione al suicidio e infine ad accusato di omicidio volontario.
Il caso ha destato grande interesse e dibattito nell’opinione pubblica, con molte domande rimaste senza risposta e molte polemiche sulle indagini e sui procedimenti giudiziari. Tuttavia, la decisione della Cassazione chiude ufficialmente questo capitolo legale, confermando l’assoluzione di Venturi e il suicidio di Benusiglio.
Restano ancora molti interrogativi sulla vicenda e sulle dinamiche che hanno portato alla tragica fine della giovane stilista, ma per il momento la giustizia ha emesso il suo verdetto definitivo.
Il Capitale 